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Scegliere la moto'


Scegliere la Moto

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Cosa e' la Moto da Trial

DEFINIZIONE DI MOTO DA TRIAL

 
In questa sede vorrei parlare del significato del termine “moto da trial”, omologata o meno.
Lo spunto per trattare questo argomento è nato tempo fa a seguito delle note polemiche che ci sono sui limitati danni che si possono generare dall’uso delle moto da trial rispetto a quelli più evidenti (in certe condizioni) portati dalle moto da enduro o da quelle da cross.

In generale si sa che la gente comune non fa differenza e solo chi approfondisce l’argomento capisce che invece la differenza c’è proprio nell’uso e nell’impatto che si rileva!

Perciò ho visto che nel rilascio di autorizzazioni al transito sui sentieri le Pubbliche Amministrazioni e i Motoclub vincolano il transito solo alle “moto da trial” con la buona intenzione di preservare il percorso da un uso improprio, però non forniscono alcun dato tecnico che permetta di identificarle in modo preciso!

Quindi potrebbe capitare che su percorsi per trial si possano trovare moto da enduro con la possibilità di impatti significativi sul tracciato, causa inevitabile di contestazioni fino al possibile ritiro dell’autorizzazione al motoclub.

Tra gli utenti del mondo delle due ruote da fuoristrada dire cos’è una moto da trial è semplice, però se il concetto lo si vuole abbinare ad un parametro tecnico specifico, magari indicato sulla carta di circolazione o sul certificato di omologazione, allora le cose cambiano: i veicoli da trial a due ruote sono motocicli o ciclomotori a tutti gli effetti e non si differenziano dalle altre motociclette.

In particolare i parametri di omologazione di alcune moto da trial (es, massa massima del veicolo) possono essere identici a quelli delle moto a enduro.

L’unico parametro che ho rilevato utilizzabile per una differenziazione normativa è costituito dal pneumatico posteriore, il cui indice di carico (numero che indica la portata massima del pneumatico ad una precisa pressione di gonfiaggio) e l’indice di velocità (lettera che indica la velocità massima ammissibile) del pneumatico sono riportati sulla carta di circolazione o sul certificato di omologazione del veicolo, nel caso di motociclo non immatricolato.

Infatti le moto da trial sono omologate per l’uso di pneumatici con indice di carico e indice di velocità inferiori o uguali a 64 M.

Ciò però è una condizione necessaria ma insufficiente per definire un parametro di riferimento perché alcune moto da enduro (es. 125 cc) sono omologate per utilizzare pneumatici da enduro con gli stessi indici!

Le ruote da trial però hanno una diversa spaziatura dei tasselli, più ravvicinata rispetto a quella delle altre ruote da fuoristrada, in particolare la documentazione tecnica della FMI ne codifica le dimensioni per la partecipazione alle gare.

Quindi se si abbinano indice di carico e di velocità alla scheda tecnica FMI che specifica la dimensione della tassellatura, si riesce a identificare in modo univoco le moto a trial rispetto agli altri motocicli utilizzati per il fuoristrada.

Ricordiamo ancora che le moto da trial, per garantire al massimo la trazione su ogni tipo di terreno, utilizzano pneumatici dotati di una carcassa morbida con una mescola estremamente tenera a pressioni di 0,3 – 0,5 atm. poichè non è necessario ottenere forti velocità e scaricare a terra potenze elevate (max 15-20 cv).

La tassellatura dei pneumatici quindi non necessita di elevate spaziature e pertanto essa è ravvicinata (circa mm.13) per aumentare la superficie di contatto della ruota sul terreno alle pressioni utilizzate, esaltando al massimo l’aderenza anche in presenza di terreno a bassa coesione (fango) escludendo l’induzione di fenomeni di scavo dello stesso.

Le altre moto da fuoristrada invece necessitano di carcasse molto più rigide e con tasselli più spaziati per aumentare la trazione dovuta all’erogazione di potenze superiori (circa 45 cv).

Vi riporto perciò una possibile definizione di moto da trial utilizzabile per il rilascio di autorizzazioni al transito che siano effettivamente limitate alle moto da trial:

(Definizione di motociclo e ciclomotore da trial)

Si definisce motociclo da trial o ciclomotore da trial un veicolo motorizzato a due ruote equipaggiato di pneumatico posteriore con indice di carico e indice di velocità non superiore a 64M dotato della tassellatura indicata nella figura 1 allegata.
Gli indici di carico e di velocità del pneumatico posteriore devono essere indicati sulla carta di circolazione del motociclo o del ciclomotore se immatricolati o, nel caso di veicolo non immatricolato adibito solo alla circolazione fuoristrada, i parametri devono essere riportati sul certificato di omologazione rilasciato dalla casa costruttrice.
II Trial è una disciplina motociclistica spettacolare e di abilità, dove la velocità non entra affatto in gioco.
La gara vera e propria si svolge nelle sezioni. Le sezioni sono delle zone ben delimitate, ricche di ostacoli naturali (ripide salite e discese, rocce, curve strette, sassi, ecc.) particolarmente difficili da superare.
II pilota affronta la zona individualmente, dopo averla prima ispezionata a piedi.
In ogni sezione vi sono degli arbitri che determinano le eventuali penalità commesse da ogni singolo pilota.
 

 

Criteri di penalità:

 
1°  Percorso senza errori   Punti:  0
2°  Un piede a terra   Punti:  1
3°  Due volte il piede a terra   Punti:  2
4°  Tre o più volte il piede a terra   Punti:  3
5°  Non riuscita   Punti:  5
  Si considera non riuscita  Punti:  5
1°  Se il pilota cade o esce dalla zona    
2°  Se indietreggia con uno o due piedi a terra    
3°  Se appoggia contemporaneamente i due piedi a terra    
4°  Se inverte il senso di marcia    
5°  Se abbandona la moto    
 
II “sur place” è ammesso a condizione che il pilota non si appoggi in alcun caso.
Vince logicamente chi, a fine gara, ha commesso il minor numero di penalità.
 

 

Consigli per il pubblico

 
II Trial è uno sport spettacolare e divertente per lo spettatore, in quanto il concorrente può essere avvicinato nel suo pieno sforzo, non ci sono griglie e neanche reti di protezione, tutto si svolge sotto i vostri occhi.
È sicuramente la sola disciplina motociclistica dove pilota, spettatori e natura sono cosi strettamente uniti.
Quest' ultima deve quindi essere protetta dagli uni e dagli altri.
 

Si consiglia di:

 
  • Non invadere le sezioni e non ostacolare il passaggio dei concorrenti;
  • Lasciare entrare ed uscire liberamente i piloti dalle sezioni;
  • Proteggere la natura, rispettare le proprietà private e patriziali;
  • Non abbandonare i sentieri e le strade segnalate;
  • Pedoni fate attenzione ai concorrenti, non invadere il trasferimento.
 
Confidiamo nella collaborazione e nello spirito CIVICO di tutti quanti assisteranno a delle manifestazioni sportive e questo a tutto vantaggio del divertimento e al rispetto per la natura.

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